Niente risarcimento se la figlia dell’infortunata sul sedile posteriore non indossa la cintura di sicurezza
la sentenza del tribunale di lecce
Con la sentenza n. 1992 del 29 giugno 2022, il Tribunale di Lecce, confermando la sentenza n. 2680/2017 del Giudice di Pace di Lecce, ha rigettato l’appello promosso dalla sig.ra B.M. che chiedeva il risarcimento del danno dentario subito a seguito di un sinistro stradale del 5 febbraio 2015. La donna era seduta sul sedile anteriore con cintura di sicurezza regolarmente allacciata.
la dinamica dell’incidente
L’appellante ha riportato danni ai denti perché, al momento dell’impatto con un altro veicolo, la figlia minore, seduta sul sedile posteriore senza cintura di sicurezza, ha sbattuto il capo sulla bocca della madre, causandole la perdita di un dente incisivo.
La vittima del sinistro aveva impugnato la decisione del Giudice di Pace di Lecce che aveva solo parzialmente accolto la sua domanda risarcitoria nei confronti del proprietario dell’auto su cui era trasportata e della compagnia assicurativa.
la responsabilità per omessa vigilanza
Il Tribunale ha rilevato che, in applicazione dell’art. 1227, primo comma, c.c., l’evento lesivo era ascrivibile alla condotta colposa dell’appellante. Non avendo vigilato sull’uso della cintura di sicurezza da parte della figlia, ha contribuito alla produzione del danno.
Se fossero stati correttamente utilizzati i dispositivi di sicurezza, obbligatori anche per i sedili posteriori ai sensi dell’art. 172 del Codice della strada, la figlia non avrebbe potuto proiettarsi in avanti fino a causare le lesioni alla madre.
il principio del nesso di causalità
La sentenza richiama il principio secondo cui l’omesso utilizzo dei dispositivi di sicurezza è un fattore capace di causare l’evento dannoso. Il nesso di causalità tra una condotta illecita e il danno può essere affermato dal giudice civile anche sulla base di una prova che lo renda probabile, senza la necessità di una certezza assoluta.
A sostegno di questa posizione, la sentenza cita i precedenti giurisprudenziali: Cass. n. 23933/2013, n. 13214/2012 e n. 12686/2011.
conclusione
Per tali motivi, il Tribunale di Lecce ha rigettato il ricorso, confermando che la mancata vigilanza della madre sull’uso della cintura di sicurezza della figlia è stata una causa determinante del danno subito.
Sentenza n. 1992 del 29 giugno 2022 – Tribunale di Lecce